Smart Building 2.0

Smart Building 2.0 è un edificio in grado di massimizzare l’autoconsumo da rinnovabile, dare servizi di flessibilità, storage e supply verso la rete attraverso una tecnologia di dialogo machine to machine anche per il controllo avanzato degli usi finali. L’edificio è dotato di dispositivi IoT, per il monitoraggio ed il controllo remoto delle utenze.

L’Enea ha realizzato nel Centro Ricerche della Casaccia un prototipo sperimentale di edificio smart di nuova generazione, dotato di un impianto FV con accumulo completo di sistemi di gestione energetica per il controllo di un edificio flessibile, in grado interagire con le reti energetiche e di adattare in modo flessibile la domanda e la curva di prelievo in funzione di segnali di prezzo tramite sistemi di Automatic Demand Response (ADR) e tecnologie Blockchain. L’edificio smart di nuova generazione, si basa sull’impiego di dispositivi IoT che consentono di elaborare in tempo reale ingenti quantità di dati. Tutte le informazioni provenienti dai sensori per il monitoraggio dei consumi e delle condizioni di confort indoor confluiscono in concentratori connessi ad internet che a loro volta li inviano ad una piattaforma cloud che è in grado di collezionare, organizzare ed elaborare i dati raccolti per la successiva definizione di indicatori di prestazione e di diagnostica di ciascun edificio. Inoltre il sistema è in grado di gestire gli attuatori presenti negli edifici così da ottimizzare da remoto i flussi energetici del sistema edificio-impianti per l’abbattimento del consumo energetico o per la modulazione della richiesta energetica. Infatti, grazie all’interazione con i sistemi di accumulo, ottenuto per mezzo del EMS (Energy Management System) sviluppato in ENEA, la richiesta energetica dell’edificio viene resa flessibile ed adattabile dinamicamente in funzione della produzione propria di energia derivante da fonti rinnovabili (es. fotovoltaico), delle richieste provenienti dalla rete elettrica o dei segnali di prezzo dell’energia forniti dal mercato. A tal fine l’edifico deve essere in grado di interagire con piattaforme di terze parti per consentire lo scambio di informazioni (es. flessibilità, consumi, produzione, curve di prezzo) secondo principi che ne garantiscano l’interoperabilità, ovvero tramite l’impiego di protocolli e formati dati aperti e standard.

Referente

Francesco De Lia

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